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Sara Pellizzer - Gente di Fiume
Gente di Fiume
Sara Pellizzer
Mi chiedo sempre se chi trascorre del tempo in un luogo si ponga mai la domanda di dove sta seduto, di cosa ci sia stato prima e, cosa il tempo e la storia abbiano recato ad esso. Che cosa porta una persona a tornare sempre in quel posto, quali fattori entrano in gioco e, quali fattori lo caratterizzano?
In questo progetto cominciato nel giugno del 2019 ho scelto di analizzare il fiume Piave, un territorio fluviale fortemente stratificato e storicizzato.
Partendo dalla zona di Bigolino, il mio bisogno è stato quello di approfondire, attraverso una ricerca visiva personale, altri territori e storie legati ad essi.
Il progetto tende a comprendere se esiste e quale è la relazione tra le persone che vivono o trascorrono parte del loro tempo in questo territorio e il ruolo contemporaneo che invece, ad oggi, svolge il fiume, un ruolo fortemente diversificato dai tempi della guerra, forse scomparso e che a causa delle problematiche relative alla sua salvaguardia, lo portano ad essere succube del suo tempo presente.
Il modus operandi pensato per portare avanti questo lavoro è una doppia lettura del progetto fotografico, da una parte una narrazione fotografica documentata da interviste e dall’altra una più libera interpretazione delle immagini che fa pensare a singole storie di altro tempo e contesto.
===
"Conosco la storia del fiume Piave, conosco il suo
valore storico ed i principi morali e civili, fondamentali assieme all’amore per il Piave e al legame con esso.
Per me, il Piave è un luogo di pace, di acqua che si
muove, di pietra viva, di alberi e di cielo.
La storia e i ricordi della mia infanzia sono legati a
giornate gioiose, trascorse in acqua a giocare con gli zii."
===
"Conosco la sua grande storia grazie a mia madre, nata sulle rive del Piave, e a nonna e zio che fin da piccino mi raccontavano episodi di guerra.
Sono legato, da sempre, al Piave, in particolare alla zona dello ‘’sghirlo’’, dove mio nonno Aldo portava in salvo tanti ragazzi
che rischiarono di annegare, e io, sono orgoglioso di portare il suo nome, ma quello che più amo è portare i miei figli
a camminare tra i racconti che, a suo tempo, mia nonna raccontò a me."
===
"Quando fa caldo il miglior posto è questo, ti trovi immerso nel verde e si respira aria sana."
===
"Non conosco purtroppo la storia del fiume Piave ma sicuramente andrò
a leggerla, sono curiosa di conoscerla.
Credo che per alcuni sia una questione anche economica però, spesso, scelgo il Piave per poter stare in tranquillità,
sentire lo scorrere dell’acqua. Ci vengo anche perché a mio figlio piace pescare e cercare gli ordigni bellici."
===
"Mia figlia dice che è un posto molto bello e non affollato e si diverte tantissimo."
===
"Non credo di sapere la storia ma sicuramente é un fiume importante per la vittoria storica durante la prima guerra mondiale.
Al Piave ci sono meno persone dunque é più calmo.
Credo che sia un ambiente a rischio a causa dell’inciviltà delle persone che lasciando spazzatura sulle sue rive danneggia l’ambiente.
Credo dovrebbero esserci più cestini vicino al fiume."
===
"Si, conosco la storia ma non è il motivo del legame che ho con esso.
Scelgo di venire al fiume perché a parer mio offre qualcosa in più di una località balneare o una piscina basta andare nei posti giusti.
In più il fiume è molto vicino a casa mia quindi viene anche più comodo andarci.
Ci vado da quando ero piccolo insieme al mio gruppo di amici e mi diverte veramente tanto passarci le giornate lì."
===
“Sinceramente non so che ruolo potrebbe avere al giorno d’oggi però secondo me non è uguale alle funzioni usate un tempo
perché magari veniva usato come ‘‘confine naturale’’ ma sicuramente è un ambiente a rischio, perché gli anni scorsi l’acqua
non era così bassa, magari è per il fatto che la dosino nella diga, però è molto più bassa.
E comunque ci sono molti rifiuti lungo il corso del fiume ed è un danno sia per la flora che per la fauna “
Tutti i testi e le foto sono protette da copyright.
E' vietato ogni utilizzo o riproduzione anche parziale non espressamente autorizzato dall'autore.
Sara Pellizzer - All rights reserved - © 2021
Sara Pellizzer
Mi chiedo sempre se chi trascorre del tempo in un luogo si ponga mai la domanda di dove sta seduto, di cosa ci sia stato prima e, cosa il tempo e la storia abbiano recato ad esso. Che cosa porta una persona a tornare sempre in quel posto, quali fattori entrano in gioco e, quali fattori lo caratterizzano?
In questo progetto cominciato nel giugno del 2019 ho scelto di analizzare il fiume Piave, un territorio fluviale fortemente stratificato e storicizzato.
Partendo dalla zona di Bigolino, il mio bisogno è stato quello di approfondire, attraverso una ricerca visiva personale, altri territori e storie legati ad essi.
Il progetto tende a comprendere se esiste e quale è la relazione tra le persone che vivono o trascorrono parte del loro tempo in questo territorio e il ruolo contemporaneo che invece, ad oggi, svolge il fiume, un ruolo fortemente diversificato dai tempi della guerra, forse scomparso e che a causa delle problematiche relative alla sua salvaguardia, lo portano ad essere succube del suo tempo presente.
Il modus operandi pensato per portare avanti questo lavoro è una doppia lettura del progetto fotografico, da una parte una narrazione fotografica documentata da interviste e dall’altra una più libera interpretazione delle immagini che fa pensare a singole storie di altro tempo e contesto.
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"Conosco la storia del fiume Piave, conosco il suo
valore storico ed i principi morali e civili, fondamentali assieme all’amore per il Piave e al legame con esso.
Per me, il Piave è un luogo di pace, di acqua che si
muove, di pietra viva, di alberi e di cielo.
La storia e i ricordi della mia infanzia sono legati a
giornate gioiose, trascorse in acqua a giocare con gli zii."
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"Conosco la sua grande storia grazie a mia madre, nata sulle rive del Piave, e a nonna e zio che fin da piccino mi raccontavano episodi di guerra.
Sono legato, da sempre, al Piave, in particolare alla zona dello ‘’sghirlo’’, dove mio nonno Aldo portava in salvo tanti ragazzi
che rischiarono di annegare, e io, sono orgoglioso di portare il suo nome, ma quello che più amo è portare i miei figli
a camminare tra i racconti che, a suo tempo, mia nonna raccontò a me."
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"Quando fa caldo il miglior posto è questo, ti trovi immerso nel verde e si respira aria sana."
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"Non conosco purtroppo la storia del fiume Piave ma sicuramente andrò
a leggerla, sono curiosa di conoscerla.
Credo che per alcuni sia una questione anche economica però, spesso, scelgo il Piave per poter stare in tranquillità,
sentire lo scorrere dell’acqua. Ci vengo anche perché a mio figlio piace pescare e cercare gli ordigni bellici."
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"Mia figlia dice che è un posto molto bello e non affollato e si diverte tantissimo."
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"Non credo di sapere la storia ma sicuramente é un fiume importante per la vittoria storica durante la prima guerra mondiale.
Al Piave ci sono meno persone dunque é più calmo.
Credo che sia un ambiente a rischio a causa dell’inciviltà delle persone che lasciando spazzatura sulle sue rive danneggia l’ambiente.
Credo dovrebbero esserci più cestini vicino al fiume."
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"Si, conosco la storia ma non è il motivo del legame che ho con esso.
Scelgo di venire al fiume perché a parer mio offre qualcosa in più di una località balneare o una piscina basta andare nei posti giusti.
In più il fiume è molto vicino a casa mia quindi viene anche più comodo andarci.
Ci vado da quando ero piccolo insieme al mio gruppo di amici e mi diverte veramente tanto passarci le giornate lì."
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“Sinceramente non so che ruolo potrebbe avere al giorno d’oggi però secondo me non è uguale alle funzioni usate un tempo
perché magari veniva usato come ‘‘confine naturale’’ ma sicuramente è un ambiente a rischio, perché gli anni scorsi l’acqua
non era così bassa, magari è per il fatto che la dosino nella diga, però è molto più bassa.
E comunque ci sono molti rifiuti lungo il corso del fiume ed è un danno sia per la flora che per la fauna “
Tutti i testi e le foto sono protette da copyright.
E' vietato ogni utilizzo o riproduzione anche parziale non espressamente autorizzato dall'autore.
Sara Pellizzer - All rights reserved - © 2021
